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I libri possono cambiare il mondo?

17th Nov 2015

I drammatici accadimenkahlim-203x300ti degli ultimi giorni hanno obbligato tutti noi a riflettere su cosa sta succedendo nel mondo. La tragedia di Parigi ha ci ha scosso perché ci ha messo davanti all’evidenza che il male e la violenza, il terrorismo e il fanatismo possono colpire chiunque di noi, che sono arrivati al cuore dei nostri paesi. Non dobbiamo dimenticare che ogni vita uccisa nel nome dell’odio e della prevaricazione ha lo stesso valore, che sia in Europa o in Siria o in Afghanistan, ma è naturale che la prima reazione a eventi del genere sia maggiore se accadono più vicini a noi o a persone più “simili”. Quindi come molti, forse tutti, i cittadini europei, ho riflettuto molto in questi giorni; tutti, chi più chi meno, abbiamo avuto la sensazione che il male abbia avuto la meglio e che non ci sia speranza di costruire un mondo più giusto e pacifico. Poi, come sempre accade, mi sono venuti in soccorso i libri e la letteratura, e in particolare una citazione tratta dal film Lo Hobbit, ispirato al romanzo di Tolkien:

 

 

“C’è chi ritiene che soltanto un grande potere riesca a tenere il male sotto scacco.
Ma non è ciò che ho scoperto io.
Ho scoperto che sono le piccole cose… le azioni quotidiane della gente comune che tengono a bada l’oscurità.
Semplici atti di gentilezza e amore”

 

Quindi, cosa può fare ognuno di noi, nel suo piccolo? Quali sono le nostre piccole azioni quotidiane di gentilezza e amore? E soprattutto, possono davvero fare la differenza? Questo mi domandavo, e poi ieri, lunedì 16 novembre, sono andata a incontrare gli alunni delle classi quinte della scuola primaria FABBRI di Viale Zara a Milano che avevano letto, nelle vacanze e in classe, il mio libro UNA SPIGA PER KAHLIMEro stata inviata dalle insegnanti, venute a conoscenza del mio libro da 12208770_10207795843035699_9274014389138581_nManuela Massari, maestra in un’altra scuola milanese non lontana, per incontrare i bambini e rispondere alle loro domande.

Ma non è stato un incontro come gli altri, per quanto ognuno sia speciale: alla scuola FABBRI erano andati oltre; maestre e bambini hanno ideato il progetto TANTE SPIGHE PER KAHLIM.

Ognuno dei bambini risparmierà qualcosa: qualcuno lo farà mangiando una merendina in meno, qualcun altro rinunciando a un pacchetto di figurine, altri ancora aiutando in casa per guadagnare qualche euro e tutti insieme faranno una donazione a una associazione che sostiene l’istruzione di bambini cambogiani. In quelle classi ci sono bambini di origine italiana, cinese, africana e araba, persino una bambina egiziana appena arrivata che a fatica parla italiano. Tutti contribuiscono, tutti hanno capito l’importanza di questo progetto.

 

Piccoli atti quotidiani di gentilezza e amore. Come questi.

E allora ho avuto la mia risposta: sì, possono fare la differenza. Da parte mia, mi sono commossa; sapere che tutto questo è nato dalla riflessione e dalle emozione suscitate dalla letture del mio libro, beh è una sensazone che è difficilmente descrivibile a parole.

Una delle alunne a fine incontro mi ha detto, sorridendo: “Hai visto che col tuo libro sei riuscita a ispirare noi a fare qualcosa per migliorare il mondo“?

Questo è il grande potere dei libri e delle belle storie: l’illimitata e universale forza della letteratura. Nel mio piccolo, continuerò a scrivere, cercando di mettere nelle mie storie valori universali come l’amicizia, la tolleranza e la capacità di immedesimarsi nel punto di vista dell’altro.

Questo è il mio contributo quotidiano per tenere a bada l’oscurità.

 

 

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