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Io leggo perché: leggere crea indipendenza

22nd Ott 2018

 

E’ da tanti mesi che non scrivo sul mio blog… nel frattempo, altri miei libri sono nati (Foto 51: il segreto del DNA, Notes edizioni) e non solo… in famiglia è da poco arrivato un nuovo ometto, Samuele, a fare compagnia al fratellone Nicolò.

Ed è proprio Samuele che quest’anno si è prestato come testimonial di eccezione (nella foto) per far sentiio leggo perché samuelere anche la mia voce per una fondamentale iniziativa: Io leggo perché, promossa dalla AIE (Associazione Italiana Editori). Come funziona? Dal 20 al 28 ottobre 2018, nelle librerie aderenti (si può verificare l’elenco per città sul sito della manifestazione, solo a Milano città sono ben 61, di catena e indipendenti) si può acquistare un libro che verrà poi donato alla biblioteca di una scuola gemellata.

E’ una banalità dirlo -ma forse non così tanto, dati i tempi di regressione culturale e di aumento di analfabetismo funzionale a cui stiamo assistendo- ma la lettura è da sempre lo strumento più importante per sviluppare capacità cognitive (spirito critico, capacità di concentrazione) ed emotive (empatia, apertura mentale). Molto più dei film, dei tablet e dei videogiochi (che io non demonizzo assolutamente, nella giusta misura). In una parola: leggere crea indipendenza.

L’amore per la lettura nasce e si deve coltivare fin dall’infanzia, e in questo il ruolo della scuola è fondamentale. Ecco perché questa iniziativa ha una particolare importanza: non vuole dire solo regalare un oggetto, ma contribuire a costruire l’identità dei nostri figli e dei nostri nipoti.

Ho letto anche alcuni posizioni critiche, non nei confronti della manifestazione in sé, ma per il fatto che in Italia sono sempre i privati cittadini a dover sopperire a ciò che in buona parte dovrebbe essere a carico della “res publica” , cioè dello Stato. E’ un pensiero che in parte condivido, purtroppo viviamo in un paese che, nonostante conservi più patrimonio artistico-culturale di qualunque altra nazione al mondo, è agli ultimi posti come investimento in cultura. E nel frattempo quindi? Ben vengano quindi opportunità di questo tipo. Gli editori aderenti, inoltre, si impegnano al “raddoppio“, ovvero a donare un libro aggiuntivo per ognuno di quelli regalati dai lettori.

Il mio personale consiglio è quello di scegliere una libreria indipendente di qualità, libri pubblicati da case editrici indipendenti e scritti da autori e autrici italiani contemporanei, che spesso non hanno niente a che invidiare ai colleghi stranieri, spesso inconsciamente privilegiati. Ma la cosa importante è donare un libro, dove e come ci piace comprare.

Io leggo perché alcuni libri possono davvero cambiarci la vita, aiutarci nei momenti bui o difficili, o spalancare nuovi modi di guardare il mondo e la vita.

E voi, perché leggete?

#ioleggoperché @ioleggoperche

 

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